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Franco Donatini stringe all'anima i sogni e le speranze di una vita, di un viaggio in un mare non sempre tranquillo, a volte gonfio di onde burrascose, attraverso le quali raggiungere l'isola nascosta. Quel porto che è nella nostra mente e che forse non esiste nella realtà, ma è sempre motivo di ricerca e di nostos. Basta andare, non fermarsi, non restare ancorati, fermi, dacché la poesia è viaggio, è percorso anche in mezzo a cavalloni che ti fanno sbattere in scogli ripidi e aguzzi. Il poeta non si arrende, ricupera una tavola scampata e con quella continua il viaggio. Un cammino che la poesia traduce in vita, e che la vita traduce in poesia; nel misterioso cammino di un dilemma su cui indaghiamo senza risultati.